Nitrati, non è un solo un problema agricolo
La Regione si muova per fare chiarezza
La Direttiva nitrati è vecchia di oltre 20 anni e va riscritta. Lo sostiene Coldireetti Lombardia che dal 2008 chiede alla Regione e ai ministeri di rivederla in modo totale alla luce della reale situazione sulle fonti di inquinamento, che non sono solo agricole. Secondo Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia ci vuole “l’impegno di tutti i governatori della Pianura Padana per fare fronte comune nei confronti dei ministeri dell’ambiente e dell’agricoltura e per avere maggiore chiarezza e trasparenza sul problema”.
Per questo – secondo Coldiretti Lombardia - servono studi analitici e monitoraggi precisi nel territorio della Pianura Padana sulla presenza dei nitrati, visto che la loro origine non è solo zootecnica.
In Lombardia, ad esempio fra il 2002 e il 2008 per quanto riguarda i sistemi di depurazione urbana la verifica (dati Arpa) sull’azoto e sulle sue diverse forme dei reflui di scarico di tali impianti ha evidenziato come su 1.058 campioni ce ne siano 197 (il 18,62%) che hanno superato il limite di concentrazione rispetto ai parametri del testo unico ambientale.
“E visto che quei depuratori si trovano in aree definite vulnerabili ai nitrati ma dove il carico zootecnico non è significativo – aggiunge Andena - è evidente che la qualità delle acque non viene compromessa dalle aziende agricole, ma c’è anche la responsabilità di insediamenti civili e industriali e di reti fognature e di depurazione inesistenti o inadeguate. E’ ora che il presidente della Lombardia Roberto Formigoni intervenga in modo incisivo su questo problema se si vuole davvero tutelare la prima economia agricola d’Italia”.