28 Giugno 2011
nutrie, danni gravissimi

E' emergenza nutrie nella campagne cremonesi e lombarde. Tante le coltivazioni danneggiate, dal mais al frumento, dalle bietole alla soia, all'erba medica. Su tutte, i meloni Igp della Lombardia. “Solo io ho un danno del 20 per cento. I miei terreni si trovano in mezzo a due rogge dove le nutrie fanno la tana e sono accerchiato. Su 8 ettari ne ho uno e mezzo che è come se lo lavorassi per far banchettare loro” spiega Massimo Perini, Presidente dell’associazione produttori di melone di Casteldidone, nella provincia di Cremona che, insieme a quella di Mantova, rappresenta la culla del melone tipico lombardo, dolce e ricco di vitamina C. Con una resa di oltre 570 mila quintali (l’11 per cento del totale nazionale), la Lombardia ha poco meno di 2000 ettari dedicati a questa coltura, la maggior parte dei quali nelle zone di Mantova, Cremona e Brescia.
Ma non ci sono solo i meloni nel mirino delle nutrie. A Casalbellotto (Casalmaggiore), presso l’azienda di Piercarlo Barilli hanno attaccato i campi di bietole e il frumento. A Vicobellignano (Casalmaggiore), presso l’azienda di Fabio Brunoni hanno colpito la soia e il mais, oltre alle rive dei fossi. A Spineda, nei terreni di Ettore Arrighi non attaccano più solo le prime file del mais, ma si spingono anche all’interno. L’agricoltore esasperato ha messo un cartello: “Oasi nutrie”. E sono questi solo alcuni degli esempi che si potrebbero proporre, a testimonianza della gravità e diffusione del problema in provincia di Cremona.
A livello regionale – stima Coldiretti Lombardia – negli ultimi cinque anni i danni a produzioni agricole e sistema irriguo hanno superato il milione di euro. “Serve un intervento deciso per eradicare questa specie così prolifica che mette a rischio le coltivazioni, la tenuta dei canali e la sicurezza delle strade” spiega Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia. Sono stati già allertati la Provincia e la Prefettura di Cremona, oltre all’assessore regionale all’agricoltura Giulio De Capitani.

SOPRALLUOGHI NEL TERRITORIO CASALASCO PER DOCUMENTARE I GRAVI DANNI CAUSATI DALLE NUTRIE

In un percorso a tappe nel territorio casalasco, Coldiretti Cremona ha documentato – con foto e riprese video – gli ingenti danni prodotti dalle nutrie. I documenti così raccolti sono una ulteriore conferma della gravità della situazione, già descritta da Coldiretti Cremona attraverso una lettera a firma del Direttore Simone Solfanelli, indirizzata nel maggio scorso al Prefetto della Provincia di Cremona Tancredi Bruno di Clarafond, all’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani, al Presidente della Provincia di Cremona Massimiliano Salini e all’Assessore provinciale all’Agricoltura Gianluca Pinotti. Coldiretti ha chiesto – e torna a sollecitare – un  intervento immediato e drastico. Riportiamo una minima parte del materiale fotografico raccolto

Casalbellotto: bietole e frumento compromessi

Prima tappa: Casalbellotto (Casalmaggiore)
Guidati da Giovanni Cremonesi, Segretario di Zona di Casalmaggiore, si parte dai terreni dell'azienda agricola di Piercarlo Barilli.
Qui le nutrie attaccano i campi di bietole (accanto ai corsi d’acqua, per vari metri, il raccolto è totalmente compromesso) e il frumento (tantissime le pianticelle cui è stata divorata la spiga). Si aggiungano i pericoli per la salute degli agricoltori che, nel momento dell’irrigazione, vengono a contatto con un’acqua torbida, ormai diventata il regno dei roditori.

Vicobellignano: aggrediti soia e mais
E le rive, a causa delle tante buche, franano

Seconda tappa del percorso: Vicobellignano (Casalmaggiore). L’agricoltore Fabio Brunoni testimonia i danni prodotti dalle nutrie sulla soia (anche in questo caso, dove il campo è delimitato da corsi d’acqua, per vari metri le pianticelle appaiono divorate, bloccate nella crescita), sul mais (con varie piante abbattute) e sulle rive dei fossi (che franano, a causa delle numerose buche prodotte dalle nutrie).

Spineda: compromesso il raccolto di mais ed erba medica
Terza tappa: siamo a Spineda, accompagnati dall’agricolture Ettore Arrighi. Nei campi di mais sono tante le piante spezzate. Le nutrie non attaccano più solo le prime file del mais: ormai hanno imparato a spingersi anche nelle parti interne del campo, danneggiando aree sempre più ampie. Troviamo anche profondi buchi nei campi di erba medica (con evidenti rischi, quando si entra nei campi con gli attrezzi agricoli) e il grave danno alle rive. Il cartello “oasi nutrie” dà sfogo all’amarezza dell’agricolture, che vede il proprio lavoro vanificato da una presenza sempre più invasiva. 

Casteldidone: distrutto il raccolto di meloni
Quarta tappa: Casteldidone, Azienda agricola Perini. Per l’ortofrutta il danno prodotto dalle nutrie è pesantissimo. I meloni di Casteldidone – una delle eccellenze del nostro territorio – vengono attaccati e divorati. Sia in campo aperto che nelle serre, tanti meloni mostrano i segni dei denti del roditore. “Naturalmente, anche se c’è solo un minimo segno, il frutto è da buttare” testimonia Massimo Perini. Notte dopo notte (ma ormai le nutrie hanno imparato ad ‘uscire’ anche di giorno!), il danno economico per le aziende agricole si fa più grave. 

L’emergenza nutrie documentata in tv con “W l’Agricoltura”

E’ dedicata all’emergenza nutrie – con le riprese effettuate nei campi e le testimonianze degli agricoltori casalaschi – la puntata di questa settimana di "W l’Agricoltura", la trasmissione di agricoltura, ambiente, alimentazione proposta da Coldiretti Cremona. Il servizio dedicato ai sopralluoghi nel territorio casalasco andrà in onda giovedì 30 giugno, alle ore 20.15 circa, su TeleColor e PrimaRete. La puntata sarà riproposta in replica domenica 3 luglio, alle ore 13,  su Telecolor.

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