18 Maggio 2014
OSCAR GREEN, Storie di idee e lavoro di chi in tempo di crisi ha scommesso sull’agricoltura come leva per rilanciare il Paese

Oscar Green, le idee giovani dell’agricoltura
MENZIONE SPECIALE

Bitto e Casera nel segno del biologico
Tre generazioni al servizio dell’agricoltura di montagna. Nicola Bongiolatti, 24 anni, di Berbenno di Valtellina (So) è il più giovane esponente di una storica famiglia di produttori di latte, grazie al quale lui ha deciso di buttarsi nella produzione di due formaggi tipici lombardi: il Bitto Dop e la Casera Dop. Dal 1998 l’azienda vanta la certificazione biologica. “Un buon prodotto nasce prima di tutto dalla materia prima che noi curiamo in ogni dettaglio a partire dall’alimentazione in stalla dei nostri animali” spiega Nicola.


Azienda agricola LA TAIADA di Nicola Bongiolatti - Premio Oscar Green Menzione Speciale
Nella foto ritira il premio Samanta Ravizza al centro 
con la Delegata Nazionale Giovani Impresa Coldiretti, Maria Letizia Gardonia a sinistra
e Presidente Regionale Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini a destra.

Azienda agricola LA TAIADA di Nicola Bongiolatti
Nella foto sono presenti alla premiazione Oscar Green 
Samanta Ravizza e Giancarlo Bongiolatti,
con la Delegata Nazionale Giovani Impresa Coldiretti al centro, Maria Letizia Gardoni.

Rassegna Stampa

Oscar Green, le idee giovani dell’agricoltura
Dal ragazzo che ha fatto rinascere in Lombardia un’antichissima varietà di mais nero a quello che sperimenta il negozio mobile per le sue fragole “volanti”. C’è chi ha scelto la montagna per trovare una nuova dimensione di vita e di lavoro e chi ha inventato la carta d’identità elettronica per i suoi salumi. Sono solo alcune delle esperienze ideate dai giovani imprenditori lombardi della Coldiretti, premiati questa mattina al Circolo della Stampa di Milano, nell’ambito della manifestazione “Lombardia Expo Tour”, con la consegna degli Oscar Green 2014. Storie di idee e lavoro di chi in tempo di crisi ha scommesso sull'agricoltura come leva per rilanciare il Paese.

Oltre 80 le aziende lombarde iscritte all'Oscar Green 2014, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale per evidenziare e dare spazio all'innovazione in agricoltura. Dieci le imprese premiate: oltre a tre menzioni speciali, sono stati assegnati i premi per le categorie “Ideando”, “Stile e cultura d'impresa”, “Non solo agricoltura”, “In Filiera”, “Campagna Amica”, “Esportare il territorio” e “Paese Amico”.
 
I vincitori sono: Carlo Maria Recchia di Formigara (Cr), Alex Carenzio di Pavia, Guglielmo Stagno d’Alcontres di Milano, Riccardo Porcini di Malonno (Bs), Silvano Sonzogni di Zogno (Bg), Gianluca Bombana di Guidizzolo (Mn), Giacomo Luigi Ruiu di San Fedele Intelvi (Co), Mattia Villajuan di Cuasso al Monte (Va), Nicola Bongiolatti di Berbenno di Valtellina (So) e il Comune di Bergamo. 
 
“Le esperienze testimoniate da Oscar Green confermano la voglia di fare degli agricoltori “under 40” che, nonostante la crisi, le difficoltà di accesso al credito e la burocrazia, scommettono sulla terra puntando sulla valorizzazione del territorio e sull’export” spiega Stefano Ravizza, delegato Giovani Impresa Lombardia. “Il dinamismo e le storie di questi giovani – conclude Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – testimoniano la vitalità della nostra agricoltura. In un momento di crisi come l’attuale assistiamo al ritorno alla terra da parte di ragazzi e ragazze che vedono nel comparto un’attività su cui scommettere per fare reddito, tutelare il territorio e rilanciare l’economia nazionale”.
 
GLI OSCAR GREEN 2014 DELLA LOMBARDIA
 
CATEGORIA IDEANDO
Il mais nero ricomincia dalla Lombardia
A Formigara, in provincia di Cremona, Carlo Maria Recchia ha recuperato la coltivazione del mais Corvino, una delle varietà più antiche del mondo conosciuta già al tempo dei Maya e degli Inca. Classe 1993, Carlo produce una farina con la quale prepara una polenta molto scura dal sapore inteso, biscotti, e un pane che si mantiene morbido per diversi giorni. La macinazione del mais nero è a pietra, un processo che permette di conservare tutte le proprietà del prodotto. Per il futuro Carlo ha già in mente di lanciare sul mercato altri prodotti quali la birra di mais Corvino già in fase di sperimentazione.
 
CATEGORIA IN FILIERA
Dal turismo ai risotti pronti, a Pavia il principe del riso
Dal chicco al risotto pronto. A Pavia, nella sua azienda, Alex Carenzio gestisce tutta la filiera produttiva del riso. Ventiquattro anni, dopo aver frequentato un istituto tecnico commerciale per il turismo, Alex ha deciso di cambiare vita e seguire le orme paterne, dedicandosi all’azienda di famiglia avviata dal nonno. Con il suo ingresso l’attività è cambiata: è stata costruita una pileria per la lavorazione del riso e sono stati lanciati sul mercato gallette e risotti pronti. Un insegnamento dei suoi nonni è diventato per Alex un vero e proprio motto da seguire: crederci sempre e andare avanti “un passo alla volta”.
 
CATEGORIA CAMPAGNA AMICA
Un negozio mobile per le “fragole volanti”
Un negozio mobile per le sue “fragole volanti” coltivate a quasi due metri di altezza a  Cassina De’ Pecchi, in provincia di Milano. È l’idea di Guglielmo Stagno d’Alcontres: laurea alla Bocconi di Milano, Guglielmo ha deciso di scommettere sull’agricoltura rinnovabile costruendo cinque serre fotovoltaiche di 5 mila metri quadrati l’una dove coltiva, con la tecnica del fuori suolo, circa 200 mila piantine di fragole e seimila lamponi. Ben presto le sue fragole arriveranno sotto casa dei milanesi: Guglielmo, infatti, ha già pronte diverse Ape car che gireranno porta a porta il capoluogo lombardo, per consegnare il suo prodotto direttamente al consumatore.
 
 
CATEGORIA STILE E CULTURA D’IMPRESA
Dalle valli bresciane i formaggi per tutti
Dall’esperienza lattiero casearia degli allevatori lombardi sono nati nuovi formaggi per chi è intollerante al lattosio o ha problemi di colesterolo. Riccardo Porcini, classe 1987 di Malonno (Bs), è una delle colonne del caseificio sociale della Valle Camonica e del Sebino e partecipa a questo progetto di alimentazione della salute studiato in collaborazione con l’università di Edolo. Lo “Zerolat” è un formaggio privo di lattosio ad alta digeribilità. “Abbiamo studiato questo prodotto per venire incontro alle nuove esigenze dei consumatori” commenta Porcini.
 
CATEGORIA NON SOLO AGRICOLTURA
La carta d’identità elettronica per il salame
In un mondo sempre più confuso, dove la globalizzazione ha cancellato molte identità locali, Silvano Sonzogni, di 22 anni, ha deciso di sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Nella sua azienda a Zogno (Bg), grazie a un Qr Code ha creato una carta d’identità elettronica e interattiva per i suoi salumi, attraverso la quale i consumatori possono vedere, usando un semplice smartphone, quando è stato preparato il salame, da quale maiale ha origine e con cosa quell’animale è stato nutrito.
 
CATEGORIA ESPORTARE IL TERRITORIO
Alla conquista del mondo con cavoli, zucche e radicchio
Gianluca Bombana, classe 1991, insieme a suo fratello Davide sono i giovani leoni dell’orticoltura mantovana. La loro vita è sui campi di Guidizzolo (Mn) dove producono cavoli bianchi e rossi, cavoli romaneschi, zucche Delica e radicchio bianco. I due fratelli hanno pensato che il segreto per battere la crisi fosse guardare lontano. Così adesso esportano il 40 per cento della loro produzione verso Germania e Russia.
 
CATEGORIA PAESE AMICO
Lezioni a scuola, a tavola e nell’orto per il buon cibo
L’alimentazione delle nuove generazioni è sempre più un fattore strategico in quella che viene definita la buona politica degli amministratori locali. Il Comune di Bergamo ha avviato una sperimentazione, in collaborazione con la Coldiretti provinciale, con il progetto “Mangio locale, penso universale” grazie al quale i ragazzi delle scuole primarie fanno esperienza di agricoltura negli orti didattici e seguono lezioni di educazione alimentare. Inoltre una volta al mese vengono serviti nelle mense scolastiche cinquemila pasti a km zero.
MENZIONE SPECIALE
Nell’agricoltura il senso della mia vita in alpeggio
Giacomo Ruiu, classe 1989, fin da piccolo ha sempre pensato che un lavoro in giacca e cravatta o alla catena di montaggio non facesse per lui e seguendo le orme del padre, ha sviluppato l’allevamento montano di famiglia a San Fedele Intelvi (Co) in pieno alpeggio, dove ha realizzato l’agriturismo portando avanti un progetto di tutela della capra nera di Verzasca. “Per me l’agricoltura non è solo un lavoro, ma è una scelta di vita ed è anche una missione culturale perché diffonde conoscenza, tutela del territorio e sviluppo economico” spiega Giacomo. 
 
MENZIONE SPECIALE
Bitto e Casera nel segno del biologico
Tre generazioni al servizio dell’agricoltura di montagna. Nicola Bongiolatti, 24 anni, di Berbenno di Valtellina (So) è il più giovane esponente di una storica famiglia di produttori di latte, grazie al quale lui ha deciso di buttarsi nella produzione di due formaggi tipici lombardi: il Bitto Dop e la Casera Dop. Dal 1998 l’azienda vanta la certificazione biologica. “Un buon prodotto nasce prima di tutto dalla materia prima che noi curiamo in ogni dettaglio a partire dall’alimentazione in stalla dei nostri animali” spiega Nicola.
 
MENZIONE SPECIALE
Legna a impatto zero dal bosco di montagna
Legna a impatto zero e senza residui chimici. È questo il punto forte della produzione di Mattia Villajuan, ventiseienne di Cuasso al Monte (Va) esponente della nuova generazione di boscaioli lombardi. La sua attività è senza scarti: infatti, per il funzionamento dell’essiccatoio aziendale per la legna, utilizza il cippato ricavato dal recupero di ramaglie e parti di alberi altrimenti non utilizzabili. Un circuito virtuoso di recupero ecologico dei prodotti del bosco. 
 

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