5 Novembre 2020
Sondrio, è lockdown: “Agricoltura pronta a garantire i rifornimenti alimentari”

SONDRIO – Mentre scatta il primo giorno di “zona rossa” in Lombardia e in provincia di Sondrio,  la Coldiretti provinciale rinnova l’appello a “non creare code e assembramenti in negozi, mercati e supermercati”, rimarcando come l’agricoltura valtellinese e chiavennasca “sia pronta a garantire, come già nel corso della prima ondata, la regolarità dei flussi alimentari, pur a fronte di un momento di crisi durissima che già sta colpendo le imprese agricole, fortemente danneggiate dal blocco degli ordini dopo la chiusura forzata dei locali di ristorazione”.

Il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini conferma che, “le imprese agricole continueranno in ogni caso a lavorare: stalle, caseifici e cantine sono al lavoro, come sempre, e il cibo non mancherà. Già nel weekend i nostri agricoltori tornano in città con il Mercato di Campagna Amica, oggi in piazza Cavour (Piazza Vecchia), domani nella struttura coperta di piazza Bertacchi, di fronte alla stazione. E domenica, 8 novembre sarà la volta dell’appuntamento quindicinale con il Mercato di Campagna Amica a Bormio”.

Ciò che si vorrebbe scongiurare sono le immagini delle lunghe file davanti ai supermercati, con la gente in coda davanti ai supermercati per far scorte di materie prime alimentari: uno scenario che, purtroppo, già si va ripetendo in molte zone d’Italia anche in questa nuova fase dell’emergenza, come conferma un monitoraggio della stessa Coldiretti riferito ai giorni pre-lockdown. Ad essere maggiormente richiesti sono prodotti di base della dieta alimentare come frutta e verdura ma anche pasta, riso, uova, farina, zucchero da mettere in dispensa per fare scorte.

“Una corsa agli acquisti che non è giustificata - prosegue il presidente Marchesini – poiché, grazie al lavoro su tutto il territorio nazionale di 740mila aziende agricole e stalle, 70mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione con 230mila punti vendita tra negozi, supermercati e mercati di Campagna Amica. E sono oltre tre milioni gli italiani che continuano a lavorare nella filiera alimentare, dalle campagne alle industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione”.

Con l’attuale emergenza, l’invito alla distribuzione commerciale ed ai consumatori è quello di privilegiare sugli scaffali prodotti Made in Italy duramente colpiti dalla chiusura della ristorazione che ha un effetto negativo a cascata sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo per le mancate vendite di cibo e bevande nel solo mese di applicazione delle misure di contenimento.

Un drastico crollo dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari con alcuni settori, come quello vitivinicolo, in cui la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato e che costituisce un comparto primario per il sistema agroalimentare valtellinese e chiavennasco.

“A spingere gli acquisti è sicuramente il clima di incertezza riguardo la diffusione del contagio che preme a fare provviste più abbondanti ma anche la tendenza a consumare cibi ricchi di fibre e vitamine che aiutano il corpo umano a rafforzare le difese immunitarie, come consigliato da molti medici e ricercatori” aggiunge Marchesini. “Già primo giorno dell’emergenza primaverile non ci siamo mai fermati e siamo rimasti il più possibile vicino ai cittadini. Aggiungo che nei Mercati Campagna Amica, al primo posto c’è la sicurezza, si può fare la spesa nel pieno rispetto dei protocolli anti contagio, con obbligo per tutti, consumatori e operatori, di dotarsi dei dispositivi di protezione”.

In questo momento di grande incertezza acquistare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, all’ambiente e al paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale in un momento di difficoltà. Esattamente come accade negli AgriMercati in provincia di Sondrio.

“Siamo di fronte a uno scenario totalmente nuovo – conclude Trezzi – mentre l’evolversi della situazione sta mettendo a dura prova la resilienza delle imprese con situazioni molto diversificate che nella guerra al virus vanno dall’adozione di nuove misure di sicurezza alla difesa dei posti di lavoro e delle attività: ognuno di noi però può fare la sua parte scegliendo il #MangiaItaliano”.

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